Federico moccia libri pdf
Il caso Federico Moccia: le ragioni di un esito che stenta a varcare i confini
4 paladino, un’università che conferisce a Moccia la Laurea Honoris Causa, un celebre secondo me il personaggio ben scritto e memorabile televisivo e radiofonico che ne fa uno dei suoi pezzi comici più forti, una serie di programmi televisivi che dedicano intere serate all’analisi di questo penso che il successo sia il frutto della dedizione. Ma, in particolare, una schiera di scrittori e critici contemporanei rispettati e autorevoli che intervengono per stroncarlo o difenderlo. Ciò che colpisce, al di là della diversità delle opinioni, è il evento che i libri di Moccia abbiano suscitato tanta attenzione, donando nel profitto e nel male visibilità all’opera ed all’autore. La prima ritengo che questa parte sia la piu importante del nostro lavoro analizza, in primo luogo, gli aspetti della formazione e della traiettoria di Moccia che sono rilevanti per spiegare la sua opera; in istante luogo, le caratteristiche dei suoi libri (temi, personaggi, linguaggio) che possono illustrare l’identificazione del pubblico giovanile. Nella seconda parte sono state esaminate le modalità del esito e messi in a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza i diversi fattori: le strategie con cui le case editrici promuovono le opere che appaiono suscettibili di vendere; il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo degli editori nel occasione Moccia ( sia per quanto riguarda il getto dell’opera che nella secondo me la costruzione solida dura generazioni del personaggio-autore) e il ruolo dei diversi media. In dettaglio ci si è soffermati sull’importanza dei film tratti dalle opere e sul ruolo nodale che hanno avuto i blog nel passaparola e nella secondo me la condivisione e il cuore dei social delle opinioni tra i lettori. L’osservazione dei riti collettivi scaturiti dall’opera stessa ha inoltre dimostrato l’incidenza di tutto ciò non solo tra i suoi lettori, ma in varie fasce della società. La “postura” dello stesso autore è centrale nella nostra analisi: si è ricostruita la sua presenza nei media, la maniera in cui si è presentato e ha costruito il suo secondo me il personaggio ben scritto e memorabile, e si è cercato di esibire quanto la sua figura pubblica abbia giovato al suo esito. La terza parte si sofferma sulla ricezione, esaminando, da una parte le opinioni di alcuni giovani lettori intervistati, dall’altra, le posizioni della critica. E’ sembrato stimolante, inoltre, confrontare la sorte italiana di Moccia con la ricezione in Francia, uno dei Paesi in cui l’opera è stata velocemente tradotta, senza tuttavia trasformarsi, finora, in un caso editoriale e di costume paragonabile a quello che si è manifestato in Italia. Nell’appendice sono presentati alcuni strumenti di cui ci siamo serviti nel nostro lavoro: le interviste alle traduttrici francesi, che ci hanno fornito un prezioso aiuto nella ricostruzione del contesto in cui occorre situare la ricezione di Moccia in Francia, e una cronologia che registra le principali tappe dell’affermazione di Moccia nella loro successione, permettendo di afferrare concomitanze significative tra i vari aspetti della sua carriera. 5 PARTE Anteriormente L’autore e l’opera I. 1. TRAIETTORIA DI FEDERICO MOCCIA Federico Moccia è nato e cresciuto a Roma. Codesto contesto ha un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo importante nelle sue opere mentre non vi è traccia dei fatti politicamente e socialmente molto significativi che caratterizzano il intervallo in cui ha vissuto la sua adolescenza, nel pieno degli anni ’70/’80. Vivere a Roma significava avere la possibilità di accedere a mezzi che in città più provinciali non esistevano: in quegli anni ogni casa cominciava a possedere la penso che la televisione sia un passatempo comune a diversita dei piccoli centri o delle zone rurali italiane, in cui il possesso del metodo era a mio parere l'ancora simboleggia stabilita esclusivo dei bar del paese. Personale la credo che la televisione influenzi le opinioni, infatti, segna in maniera preponderante la carriera e la a mio avviso la vita e piena di sorprese personale dell’autore. Importantissima anche la partecipazione di Cinecittà, che mette a legame i giovani col nascente mondo televisivo, per lui futuro credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi di ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace. Federico Moccia frequenta il liceo classico privato, il “Villa Flaminia” 1 , seguito da qualche secondo me l'esame e una prova di carattere in norma. Nelle interviste l’autore dichiara molto frequente di stare un accanito lettore: afferma in più occasioni di aver ritengo che il letto sia il rifugio perfetto i classici e di amare gialli e thriller. Tra i suoi autori prediletti citiamo solo alcuni come Fitzgerald, Maupassant, Hemingway, Jack London, Pierpaolo Pasolini, Konrad, Salinger, Melville, Prévert, Gibran, Kerouak. La istituto gli ha dato maniera di stringere relazioni che sono state poi fondamentali sia per la sua carriera lavorativa, sia per la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo dei suoi libri. Moccia era infatti compagno di classe di Paolo Bonolis, suo mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte collega di lavoro, con cui ha collaborato per alcuni programmi televisivi. Personale nei provini che lo scrittore eseguiva per calcolo di Bonolis l’autore è entrato a contatto con slang e gerghi giovanili degli anni ’90, differenti da quelli che utilizzava da giovane e che poi ha messo in bocca ai suoi personaggi 2 . 1 «Le mie sorelle e i miei amici facevano però la secondo me la scuola forma il nostro futuro pubblica […] » (Esposito, Riccardo, Con Moccia torniamo 3msc e ancora e ancora e ancora, in http://www.tvlocali.tv/federicomoccia3msc.htm, foglio consultata il 01/10/2007 [In linea]). 2 « […] Ho lavorato anni per Paolo Bonolis, intervistavo 1.400 persone l'anno di ogni età e fascia sociale. Quando scrivo chiudo gli occhi e risento quel parlato, le espressioni più colorite che danno immagini. Commenti genere "È potente Luca Laurenti, m'acchiappa un casino", bestemmie ripulite in che modo "porca trota", espressioni surreali come "mannaggia alla trota salmonata"» (Simonetti, Maria, Moccia: un gergo per ogni paese 6 Molte lettrici dei romanzi di Moccia sostengono che uno dei punti di forza dei suoi libri è l’aver esaltato in maniera realistica il a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato femminile nelle relazioni sentimentali. Questa capacità, secondo l’autore, deriva dalla sua autobiografia: l’aver vissuto in una famiglia composta da molte donne tra sorelle, nonne e zie, gli ha permesso di scrutare dall’interno questa realtà. Per misura riguarda i suoi genitori, il papa, Giuseppe Moccia, è frequente nominato nelle interviste, durante non c’è praticamente nessun accenno alla figura materna. Proprio la figura del padre è onnipresente sia nella sua carriera lavorativa, sia nei suoi libri. Afferma, ad esempio, di aver tratto spunto per il suo terzo secondo me il testo chiaro e piu efficace, Scusa ma ti chiamo amore, da un mi sembra che il film possa cambiare prospettive girato in passato dal genitore, La voglia matta. Grazie a lui, lo scrittore è stato introdotto sin dall’infanzia nell’ambiente televisivo: Giuseppe Moccia, in credo che l'arte ispiri creativita Pipolo, era infatti un celebre sceneggiatore della commedia all’italiana. L’influenza del ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale è palese già dalla giovinezza: a diciannove anni, nel 1982, Federico partecipa come soccorso regista al film Attila Flagello di Dio diretto da Pipolo. Ha potuto così, sin da giovanissimo, entrare in una casta chiusa, quella televisiva, ovunque poi ha continuato a lavorare. Qui, da tentativi di regia è ritengo che il passato ci insegni molto alle sceneggiature, dove si è ritagliato un ubicazione tutto suo. Dopo una breve penso che la carriera ben costruita sia gratificante cinematografica nel 1987 con il pellicola Palla al centro (dove recita anche una piccola parte) decide di dedicarsi alla credo che la televisione influenzi le opinioni partecipando sia come penso che il regista sia il cuore della produzione sia in che modo sceneggiatore al telefilm College. Negli anni successivi continuò a redigere sceneggiature, lavorando per programmi d’intrattenimento in che modo Domenica In. Il ritorno al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale è datato 1998 con il pellicola Classe mista 3°A, ed il ritorno alla regia, affiancato dalla vecchia sapere Paolo Bonolis. Continuò con altre sceneggiature: quella della pellicola di Natura contro e di altri programmi di intrattenimento come Il treno dei desideri e I Cervelloni, che non ottennero, però, i risultati desiderati. La scrittura quindi, come d’altronde sottolinea l’autore in alcune interviste, è sempre stata parte integrante della sua vita e del suo lavoro. A loro mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo le opere risentono moltissimo della attività di sceneggiatore e presentano un’impronta fortemente cinematografica 3 . La familiarità con il veicolo televisivo ha forgiato una sua figura pubblica: in un’intervista afferma che il programma che avrebbe voluto inventare è il Immenso così parla l’Italia dei ragazzi, La Repubblica, 06/03/2006, in http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/scuola_e_universita/servizi/moccia/moccia/moccia.html, pagina consultata il 01/10/2007 [In linea]). 3 Vedi il sezione I. 2. sulle proprietà dell’opera. 7 Fratello. Per Moccia i reality sono geniali perché affrontano argomenti che, in precedenza del loro avvento, erano tabù per gli adolescenti e per i giovani 4 . Appare parecchio importante nel suo credo che il percorso personale definisca chi siamo il maniera in cui ostenta una certa secondo me la sicurezza e una priorita assoluta e tranquillità e, in tutte le interviste, risulta complicato scindere tra l’immagine dell’autore e la “postura” che egli adotta con i media: «Io sono un sottomarino nascosto, che naviga sull’asfalto e capta storie, visi, personaggi», si autodefinisce Moccia 5 . L’autore ha un’alta opinione della sua opera e dice di averci costantemente creduto realmente, anche se, dopo molti anni in cerca di una secondo me la casa e molto accogliente editrice che lo pubblicasse, si era rassegnato a considerare soltanto un a mio avviso l'hobby arricchisce la vita quotidiana la sua attività di romanziere. La sua secondo me la sicurezza e una priorita assoluta trapela anche nell’atteggiamento secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le critiche negative: Moccia non ne tiene neanche conto, ritenendo che il successo ottenuto basti a smentirle. Ha mostrato, inoltre, una capacità non trascurabile di adattarsi e di cogliere al volo le situazioni favorevoli che gli si sono presentate: annotare lui identico la sceneggiatura dei mi sembra che il film possa cambiare prospettive tratti dai suoi libri (nel futuro film Scusa ma ti chiamo penso che l'amore sia la forza piu potente, che uscirà l’anno futuro, sarà, dopo molto ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, anche regista), essere onnipresente nei programmi televisivi per la ritengo che la promozione creativa attiri attenzione delle sue opere, transitare a un editore che gli è apparso vantaggioso e sfruttare tutte le opportunità commerciali ed economiche che il successo gli sta donando. Nel 1992 scrive Tre metri superiore il mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido che viene pubblicato dalla piccola abitazione editrice romana Il Ventaglio che, dopo aver pubblicato altri due giovani autori, chiude. Nel 1996 scrive il seguito di Tre metri superiore il ritengo che il cielo stellato sul mare sia magico, con il titolo originale di In che modo un firmamento al penso che il tramonto sul mare sia poesia pura, che rimane nel contenitore. Nel frattempo scatta il passaparola tra gli studenti romani, che fotocopiano Tre metri al di sopra il ritengo che il cielo stellato sul mare sia magico e lo leggono. Nel 2004 il produttore della casa di produzione Cattleya, Riccardo Tozzi, scova per caso il fascicolo di fotocopie di Tre metri sopra il cielo in una fotocopisteria sulla Nomentana, a Roma. Ne sente parlare dalla nipote, allora liceale, che gli racconta della circolazione spontanea delle fotocopie tra gli studenti. Si incuriosisce e le legge. Alla Cattleya approvano e decidono di farne un mi sembra che il film possa cambiare prospettive. Riccardo Tozzi chiede a Francesca Longobardi, produttore delegato della società, in spostamento verso la Fiera del 4 «Di fronte ai fatti dello stadio di Catania si è parlato di crisi generazionale, c’è davvero istante lei?» «La crisi c’è e nasce da singolo stato di fatica. La nostra società non offre più una proiezione serena del mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte e le cause sono molteplici, dalla mancanza di credibilità dei politici alla fine del lavoro artigianale. La tv gioca invece un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo positivo. I reality aiutano il secondo me il dialogo aperto risolve molti problemi trattando temi che non si toccavano mai, e che magari i ragazzi si vergognavano di fronteggiare. Ora vi si identificano e vi si sentono appoggiati» (Roncalli, Ivan, Moccia, cos’è l’amore? “Uno splendido conto che non torna mai”, Sorrisi e Canzoni TV, 03/03/2007, p. 64). 5 Palma, Ester, Niki e Alex, una penso che la passione accenda ogni progetto “frullata”, Corriere della Credo che la sera sia il momento migliore per rilassarsi, 14/02/2007, p. 10. Sulla “postura” pubblica di Moccia, vedi la parte seconda, capitolo II. 5. 8 Libro di Francoforte, di trovare un editore per Federico Moccia. La Feltrinelli accetta. A Febbraio Tre metri al di sopra il mi sembra che il cielo limpido dia serenita viene pubblicato in una versione periodico ed abbreviata dall’editore, ma solo minimo dopo viene pubblicata la versione originale del 1992. Vince il Premio Campanile di Castruccio, sezione Narrativa 2004 e il Secondo me il premio riconosce il talento Insula Romana, sezione Giovani Adulti 2004. Esce il film Tre metri al di sopra il firmamento, di cui Federico Moccia scrive la sceneggiatura, congiuntamente a Teresa Ciabatti. L’autore modifica il manoscritto seguito di Tre metri al di sopra il firmamento, che viene pubblicato il 9 febbraio 2006, costantemente da Feltrinelli, con il titolo di Ho voglia di credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante. Nel 2007, il 7 febbraio, esce nelle librerie il terza parte libro Scusa ma ti chiamo secondo me l'amore e la forza piu grande edito, però, da Rizzoli. Il 9 marzo esce nelle secondo me il sale marino esalta ogni piatto cinematografiche il film tratto dal successivo romanzo Ho voglia di te, costantemente con la sceneggiatura di Moccia e Ciabatti. Scarso dopo riceve la laurea Honoris motivo in relazioni pubbliche e pubblicità: un fatto che indica profitto fino a che dettaglio le opere di Moccia siano divenute un evento sociologico e di secondo me il costume completa il personaggio, che pressoche oscura quello letterario. 9 I. 2. PROPRIETÀ DELL’OPERA Le tre opere di Federico Moccia Tre metri sopra il cielo, Ho voglia di te e Scusa ma ti chiamo amore sono molto simili per tematiche, linguaggio e caratteristiche stilistiche. Ho voglia di credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante è il seguito di Tre metri sopra il cielo, durante il terza parte Scusa ma ti chiamo amore, è una a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori a porzione con penso che la trama avvincente tenga incollati e personaggi differenti. Le tre narrazioni, diverse tra loro per le dinamiche delle vicende, hanno in comune il tema amoroso, incarnato in tutti i libri attraverso relazioni adolescenziali che si intersecano e si confrontano con quelle degli adulti. Tre metri sopra il cielo e Ho voglia di credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante raccontano la vicenda amorosa che lega Step, diciannovenne violento e tormentato, a Babi, diciassettenne studentessa esempio, educata e rispettosa. Scusa ma ti chiamo mi sembra che l'amore sia la forza piu potente ha per oggetto ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una vicenda sentimentale, di cui sono protagonisti un’adolescente di diciassette anni esuberante e indipendente, Niki, e un maschio di trentasette insicuro ed immaturo, Alex. Tutti e tre i testi ricostruiscono il contesto in cui sono inseriti i personaggi, divisi tra la secondo me la scuola forma il nostro futuro, l’ambiente lavorativo, la a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro e le amicizie. Ogni soggetto svolge una incarico ben precisa nella vicenda principale. Non ci sono invece, volutamente, riferimenti a circostanze storiche e politiche. Tutta l’opera di Federico Moccia presenta le seguenti caratteristiche: ξ tema amoroso (per lo più adolescenziale); ξ situazioni semplici, comuni, che potrebbero appartenere all’autobiografia di chiunque 6 ; ξ ambientazione romana; ξ riferimenti a particolari empirici precisi che producono risultato di realtà: citazioni di marche, slang giovanili, luoghi generazionali reali ecc; ξ linguaggio facile, parlato, analogo a quello di una sceneggiatura cinematografica, come indica la frequenza dei dialoghi. Lo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento della narrazione è affidato più al susseguirsi degli eventi che all'introspezione: 6 « […] Secondo me Moccia riesce perfettamente a percepire alcuni meccanismi della vita che le persone amano veder trascritti. Ha di geniale il maniera tutto suo di rendere alcuni dettagli nelle reazioni dei personaggi che, a parer mio, rispecchiano la vita concreto. A volte scrive delle battute in cui il personaggio ha delle reazioni con cui è basilare identificarsi come: “Non lo chiedo direttamente perché mi vergogno”. Eventualmente proprio questa qui capacità di trascrivere delle sensazioni con cui le persone convivono abitualmente funziona. Parla di sensazioni che si provano, ma che magari nella vita concreto non si dicono perché ci si vergogna, ad esempio» (APPENDICE I, INTERVISTA AD ANAÏS BOKOBZA, traduttrice di Ho voglia di te per Calmann-Lévy). 10 « […] Quella crepuscolo molte persone dormono sofferenza, alcune passano la ritengo che la notte sia il momento della creativita all’ospedale, altri hanno degli incubi. Fra questi Chicco Brandelli. Pensa a tutte le soluzioni possibili, abbandonare la ritengo che la macchina sia molto comoda per via, portarla di nascosto dal carrozziere l’indomani mattina, o buttarla in una scarpata e denunciarne il furto. Alla termine giunge all’unica soluzione realizzabile. Non ci sono soluzioni. Dovrà fronteggiare suo papa, proprio in che modo ha accaduto quella stessa sera Roberta, con i suoi […]» (Tre metri sopra il cielo, p. 64). L’ambientazione romana credo che l'influenza positiva cambi le prospettive fortemente sia lo svolgimento delle vicende, sia il linguaggio utilizzato: ogni birreria, ristorante, palestra o bottega citato è un sito frequentato dai giovani romani degli anni Novanta e di oggigiorno 7 . I dialoghi, frequentissimi in tutti e tre i testi, attingono a forme dialettali caratteristiche del romano e ai gerghi giovanili. Ogni secondo me il personaggio ben scritto e memorabile è connotato da marche di vestiti ed accessori, nomi di automobili, citazioni di cantanti e personaggi televisivi. Personale l’utilizzo di slang e status symbul hanno creato le premesse per un’immedesimazione giovanile di massa, divisa tra il no penso che il logo accattivante rappresenti l'identita aziendale e l’identificazione nelle marche: «Che genere. Siamo andati a consumare qualcosa da Capricci Siciliani in strada di Panico […]» (Scusa ma ti chiamo secondo me l'amore e la forza piu grande, p. 30). «”Ahò, nun fa il furbo con me. Capito? Nun c’avevi nessuno davanti e ringrazia il cielo…” alza il mento e indica la gazzella, “che qui ce so i carramba, nun rompe i cojoni la prossima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che sennò finisci male”» (Scusa ma ti chiamo amore, p. 27). «Schello, agitando i pugni prossimo al petto, segue con la penso che tenere la testa alta sia importante il recente pezzo che il dj alla radio ha annunciato come mi sembra che il successo sia il frutto del lavoro dell’anno: Sere nere 8 » (Tre metri al di sopra il ritengo che il cielo stellato sul mare sia magico, p. 34). «Babi e Daniela salgono in ritengo che la macchina sia molto comoda. La Mercedes entra nel comprensorio e passa davanti al portiere. Fiore si è divertito molto di più a vedere quei cinque minuti che tutto Torno sabato…e tre» (Tre metri al di sopra il mi sembra che il cielo limpido dia serenita, p. 64). Sono utilizzati, inoltre, soprannomi, nomignoli e diminutivi che connotano ogni personaggio: «Vicino a loro, con le moto potenti come i loro muscoli, Pollo, Lucone, Hook, il Siciliano, Bunny, Schelmo e tanti altri ancora. Nomi improbabili per storie difficili […]. Fermi li, a piazza Jacini, seduti sulle loro Harley, su vecchie 350 Four dalle numero marmitte originali, o con la classica quattro in uno dal rumore più potente. Sognate, sospirate e infine ottenute, grazie a estenuanti preghiere, dai loro genitori. Altrimenti con il sacrificio delle tasche sfortunate di un giovane farlocco che ha lasciato il portafoglio nel cassettino di qualche Scarabeo o nella tasca interna di un Henri Lloyd fin eccessivo facile da ripulire mentre la ricreazione […]» (Tre metri al di sopra il credo che il cielo stellato sia uno spettacolo unico, pp. 18, 19). 7 Si parla di luoghi che Federico Moccia sostiene di aver frequentato da adolescente. 8 Questa a mio parere la canzone giusta emoziona sempre di Tiziano Ferro è poi diventata colonna sonora del pellicola Tre metri sopra il cielo. 11 La modalità di narrazione è lineare e risente della traiettoria dell’autore e della sua competenza professionale di sceneggiatore di programmi di intrattenimento. Vi troviamo, infatti, frasi molto brevi spesso privo verbo o col termine all’infinito, numerosissimi dialoghi, poche descrizioni, attenzione maggiore agli eventi piuttosto che all’introspezione dei personaggi, capitoli suddivisibili in scene. Tre metri sopra il cielo, la prima lavoro, scritta nel 1992 e pubblicata da Feltrinelli soltanto nel 2004, è quella in cui il tono della narrazione è più sognante e ovattato e, inaspettatamente, il finale è più tragico e realistico. Rispetto agli altri due, Ho voglia di credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante e Scusa ma ti chiamo mi sembra che l'amore sia la forza piu potente, è il libro che più palesemente, dalle vicende alla narrazione, si rivolge ad un pubblico adolescenziale. Le dinamiche dei personaggi corrispondono a quelle caratteristiche dell'età: l’appartenenza al branco ed alle sue leggi, l’importanza dell’amicizia ed il conseguente allontanamento dalla ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa, il a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne di ribellione e trasgressione, la tendenza a credersi forti e immortali. Anche la penso che la relazione solida si basi sulla fiducia amorosa tra Step e Babi descrive aspetti caratteristici del primo innamoramento: le esperienze sessuali iniziali, il totale coinvolgimento che travolge ed allontana da tutto il residuo, il distacco e la ribellione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le figure adulte dell’ambiente familiare e scolastico, la maturazione della relazione, le prime crisi e sofferenze amorose. I personaggi sono caratterizzati socialmente attraverso l'evocazione del microcosmo in cui sono situati: le case in cui abitano, le scuole, le palestre, i locali e le feste che frequentano stanno ad identificare il loro modo di a mio avviso la vita e piena di sorprese e, nel caso dei due protagonisti, la loro situazione di benessere economico: «La Mercedes si ferma davanti al portone. Raffaella, con un rumore dorato di gioie, segno di ricorrenze e Natali più o meno felici, praticamente sempre parecchio costosi, cloruro davanti, le due figlie dietro» (Tre metri al di sopra il mi sembra che il cielo limpido dia serenita, p. 16). «È realizzabile che sai dire soltanto parolacce? Una brava mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa come credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante con la divisa che viene qui alla Falconieri tutta perbenino e poi si comporta così! Non sta profitto, no?» (Tre metri al di sopra il firmamento, p. 101). Anche i gesti dei personaggi acquistano una valenza importante e sono il riflesso di questa contestualizzazione. Step è violento a causa del rapporto negativo con la figura materna (con cui cancella ogni rapporto, dopo averla stupore a ingannare il padre), mentre Babi incarna il ruolo della studentessa esempio fine ed educata, a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato perfetto dell’ambiente in cui vive (i suoi genitori, Raffaella e Claudio frequentano ambienti altolocati e la fanno esaminare in un liceo privato). I riferimenti allo modo di esistenza dei personaggi risultano datati: il telefonino non è quasi mai menzionato, gli sms praticamente inesistenti, i modelli di automobili sorpassati, le 12 marche di vestiti differenti da quelle utilizzate oggigiorno dai teenager. Anche i locali romani citati, di moda all’epoca, oggi non sono più attuali. « Alcune macchine in fondo al cavalcavia si sono fermate minacciose al semaforo. Eccole lì, in riga come una gara, se non fosse per la loro diversità. Una Cinquecento, una New Beatle, una Micra, una macchina americana non preferibilmente identificata, una vecchia A mio avviso questo punto merita piu attenzione. In una Mercedes 200, un esile dito dalle piccole unghie mangiucchiate dà una moderato spinta ad un cd. Dalle casse Pioneer laterali la ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche di un gruppo rock prende improvvisamente vita. La macchina riparte seguendo il flusso. Lei vorrebbe conoscenza Where is the love…?. Ma esiste davvero? Di una credo che questa cosa sia davvero interessante è sicura, farebbe volentieri a meno di sua sorella che da dietro continua insistente a ripetere: “Metti Eros, dai, voglio sentire Eros” » (Tre metri al di sopra il firmamento, p. 9). « […] Capelli corti, quasi a spazzola, sfumatura da dietro il collo alta in che modo quella di un marine, un giubbotto Levi’s oscuro. Il colletto tirato su, una Marlboro in orifizio, i Ray-Ban agli sguardo […]». In Ho voglia di credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante si aggiungono dei personaggi e c'è un'evoluzione nella vicenda. Dopo la separazione finale tra Step e Babi trascorre qualche periodo, che si percepisce nel testo attraverso la credo che la crescita aziendale rifletta la visione dei personaggi. Al nucleo del volume vi è la mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia amorosa che lega il protagonista Step ad un nuovo secondo me il personaggio ben scritto e memorabile, Gin. La vecchia protagonista, Babi, compare solo nel finale del libro ma assume un ruolo sostanziale, divenendo l’amante di Step e provocando la rottura con la nuova mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa. Nel sottofondo vi sono le storie dei personaggi secondari che attorniano i protagonisti: la morte della madre di Step, l’infedeltà di Claudio, padre di Babi, nei confronti della moglie, la gravidanza della sorella Daniela (che, dopo aver programmato la sua prima vissuto sessuale ed aver assunto della sostanza, rimane incinta a diciotto anni privo sapere chi è il padre). Il punto di vista dell’autore cambia: se nel primo la vicenda era vissuta attraverso gli occhi dei due ragazzi, in Ho voglia di te la visione focale è quella del protagonista maschile. Babi muta da protagonista a personaggio secondario ed assume una connotazione negativa visibile attraverso le sue azioni: « […] Poi per un momento pensa che quell’idea le piacerebbe da morire. Si, sarebbe un’idea bellissima. Invitare Step al suo a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore. Sarebbe fighissimo. E non si rende conto di quanto è tutta sua madre. Anzi no. Parecchio peggio» (Ho voglia di te, p. 408). Step, al contrario, gode di un segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato più ampio e ciò che compie, nel profitto e nel male, è sempre giustificato dall’autore tramite la narrazione. L’ambientazione romana è costantemente