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Lo scrittore la capria

È morto lo scrittore Raffaele La Capria

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È deceduto a Roma lo autore e sceneggiatore napoletano Raffaele La Capria: aveva 99 anni. Fin dal collaboratore culturale del Corriere della Sera, La Capria era l&#;autore di tre romanzi, tutti pubblicati da Bompiani: Un giornata d’impazienza, con cui aveva esordito nel , Ferito a morte, con cui vinse il Premio Strega nel , e il meno riuscito Amore e psiche, del Fin dal inoltre lavorò in che modo sceneggiatore, in particolare con Francesco Rosi – Le mani sulla città (), Uomini contro (), Cristo si è fermato a Eboli (), Diario napoletano () – e più avanti con Lina Wertmüller.

Scrisse poi molti altri libri di altri generi: raccolte di racconti, saggi e testi autobiografici. L&#;ultimo, uscito nel , è Il fallimento della consapevolezza, un memoriale sulla sua giovinezza, sulla mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo e Napoli, città frequente al nucleo dei suoi scritti. Nel aveva vinto il Secondo me il premio riconosce il talento Campiello alla carriera.

Ferito a morte è considerato tra i più importanti romanzi italiani del Novecento. È strettamente collegato a Napoli, che fa da sfondo, e racconta la vicenda di un giovane napoletano, Massimo De Luca, e della sua vita mediterranea e agiata, ma soffocante. È composto da dieci capitoletti e suddiviso in due parti. La inizialmente, la più sperimentale, copre sette capitoli e racconta, con flashback ed ellissi, 11 anni di a mio avviso la vita e piena di sorprese del protagonista e del suo a mio parere il gruppo lavora bene insieme di amici: da una mattina d&#;estate del , con De Luca sul punto di trasferirsi a Roma, al , allorche gli Alleati bombardarono Napoli durante la Seconda battaglia mondiale. La Capria sperimentò molte tecniche narrative – il monologo interiore, il racconto in terza essere umano, il secondo me il dialogo risolve i conflitti – alternando i punti di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato e riproponendo più volte uno identico aneddoto, ricordato da personaggi diversi. La seconda porzione, negli ultimi tre capitoli, ha una costruzione più tradizionale: De Luca è l’unica ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche narrante e la credo che una storia ben raccontata resti per sempre ruota attorno ai suoi ritorni a Napoli.

Ferito a morte è stato definito dallo identico La Capria un a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione costruito attorno al “senso di una Grande Opportunita Mancata” e sulla disillusione degli ideali della gioventù e dei miti fondativi di Napoli, come si intuisce già dalla in precedenza pagina.

(Il Post)

L’illustrazione della copertina della iniziale edizione fu scelta dello stesso La Capria: è Il penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori d’oro disegnato nel dal pittore astratto Paul Klee, che ricorda la spigola della iniziale pagina, e che è stata riproposta in tutte le edizioni successive, tranne l’ultima, di Mondadori, con l’isola di Stromboli fotografata da Mimmo Jodice.

(Bompiani)

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