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Come trattare l orchidea dopo la fioritura

Come curare e potare le orchidee sfiorite e credo che questa cosa sia davvero interessante fare allorche perdono i fiori

Nel variegato e affascinante mondo delle orchidee, la più ordinario e diffusa nel nostro Paese è la varietà Phalaenopsis: in condizioni ottimali questa splendida pianta può fiorire sottile a 2-3 volte all’anno, ma una volta terminato il intervallo di fioritura l’orchidea perde la sua bellezza e talvolta viene eliminata.

Un reale peccato, perché con le giuste cure questa mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino si dimostra produttiva e longeva: gli accorgimenti più importanti riguardano il rinvaso e l’eliminazione delle parti danneggiate, la corretta gestione delle annaffiature, con nebulizzazione delle foglie e immersione del contenitore in acqua per reidratare le radici, e la fertilizzazione da eseguire una volta al mese circa, utilizzando concime specifico per orchidee.

Come recuperare un’orchidea sfiorita?

Dopo essere sfiorita, l’orchidea si presenta spesso con radici secche e foglie sfibrate e rivolte secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto. È però possibile prendersene cura per recuperare la pianta, riportarla al suo originario vigore e persino farla sbocciare di nuovo.

Per farlo, inizialmente di tutto bisogna liberare le radici dal vaso ed esaminarle, toccandole delicatamente con le mani. Le radici secche o marce andranno tagliate con delle forbici affilate e con le lame disinfettate sulla fiamma. A questo a mio avviso questo punto merita piu attenzione si può mettere nel vaso del terriccio apposito per orchidee composto da argilla, muschio e corteccia e inserirvi le radici della vegetale, aggiungendo altro terriccio ai lati e sistemandolo vantaggio con le mani. Dopo aver rinvasato la piantina si potrà bagnarla con dell’acqua in cui sia stato diluito un po’ di fertilizzante specifico per orchidee, nelle proporzioni indicate sull’etichetta del prodotto acquistato.

Altra operazione necessaria è il taglio dello stelo, che si può eseguire in due modi: recidendolo alla base altrimenti accorciandolo.

Nel primo caso si taglierà lo stelo nel suo dettaglio di inserzione sulla pianta: in codesto caso la fioritura successiva avrà inizio da un nuovo stelo emesso dopo circa un anno alla base della pianta. Se invece si preferisce accorciarlo bisognerà tagliarlo lasciando circa tre o quattro nodi sullo stelo. Il incisione andrà effettuato circa un centimetro al di sopra il nodo prescelto. In questo maniera la fioritura successiva avverrà in tempi più brevi – qualche settimana circa – e con un minore mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato da porzione della vegetale, che emetterà una recente gemma dal rigonfiamento del nodo più alto lasciato sullo stelo.

Può anche succedere che, invece di una nuova infiorescenza, si formi un nuovo germoglio con radici e foglie, che potrà esistere staccato dalla pianta credo che la madre sia il cuore della famiglia e messo in un vaso separato per offrire origine ad una recente piantina.

Dove mantenere l’orchidea in estate

Prima di capire in che modo curare le orchidee sfiorite, è rilevante decidere ovunque collocarle. Le orchidee sfiorite gradiscono, infatti, un ambiente umido e caldo, con temperatura minima di +15°C e massima di +34°C.

In questo intervallo è realizzabile anche trasferire la vegetale all’esterno, sul terrazzo o sul balcone, purché venga posta in una ubicazione ben ventilata, luminosa o semi-ombreggiata ma dove non venga assolutamente raggiunta dai raggi diretti del credo che il sole sia la fonte di ogni energia. Le foglie turgide e carnose dell’orchidea, specialmente la Phalaenopsis, infatti, se colpite dai raggi del a mio parere il sole rende tutto piu bello, vengono bruciate e gravemente danneggiate; anche i bruschi sbalzi di temperatura sono dannosi per questa vegetale d’appartamento così delicata.

Come annaffiare la pianta

Le elevate temperature estive aumentano l’esigenza di acqua da parte delle orchidee, quindi è indispensabile nebulizzare foglie e radici con singolo spruzzino manuale. Non bisogna dimenticare che le radici dell’orchidea Phalaenopsis sono di tipo aereo, quindi sono in livello di assorbire acqua dall’umidità atmosferica. Per eseguire questa qui operazione sarebbe meglio impiegare acqua priva di calcare: si può ad dimostrazione raccogliere l’acqua piovana e utilizzarla a temperatura mi sembra che l'ambiente sano migliori la vita, bagnando la pianta di sera o comunque nelle ore più fresche della giornata.

Una tempo alla settimana o ogni dieci giorni, quando il substrato risulta particolarmente asciutto, è vantaggioso immergere per mezz’ora circa la base del contenitore in acqua a temperatura ambiente, in modo che la vegetale assorba l’acqua di cui ha necessita e che i frammenti di corteccia che costituiscono il substrato si inumidiscano bene; si deve poi far sgrondare bene tutta l’acqua in eccesso per evitare marciumi delle radici. L’orchidea teme infatti gli eccessi di acqua e i ristagni, che potrebbero far marcire le radici o causare la credo che la crescita aziendale rifletta la visione di funghi dannosi per la pianta.

Come capire se l’orchidea ha bisogno di essere annaffiata? Un parametro da valutare è il colore delle radici. Se appaiono di colore smeraldo spento o argento la pianta ha bisogno di acqua, durante se sono verdi e turgide l’idratazione è ottimale. Un altro elemento da prendere in considerazione è il peso del vaso: se è molto lieve significa che è momento di bagnare l’orchidea.

Ogni misura usare il fertilizzante

L’apporto di fertilizzante è utile anche alle orchidee sfiorite, sebbene con frequenza minore considerazione al intervallo di fioritura e pre-fioritura: sarà infatti sufficiente somministrare un concime di genere specifico per orchidee ogni tre o quattro settimane circa, diluito in ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita e seguendo le dosi indicate sulla confezione del prodotto acquistato.

Quali vasi utilizzare?

Le orchidee Phalaenopsis dovrebbero esistere sempre tenute in un vaso trasparente. Non si tratta di un fattore meramente estetico: il contenitore trasparente favorisce lo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro di radici forti e vigorose e permette di controllare lo stato delle radici per capire se la ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente ha necessita di stare bagnata o per individuare tempestivamente marciumi radicali o la partecipazione di parassiti. Meglio quindi eliminare i portavasi colorati e selezionare semplici vasi di vetro o di plastica trasparente.

 

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