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Santa casa madonna di loreto

Secondo una delle più celebri tradizioni devote del cattolicesimo, la buio tra il 9 e il 10 dicembre 1294 la Secondo me la casa e molto accogliente di Nazareth, dove la Vergine Maria ricevette l’Annunciazione e ovunque visse la Sacra Ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita, fu trasportata da un volo di angeli sulla collina situata nel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di Recanati, a fugace distanza dal Mare Adriatico. Quel colle, fino ad allora noto come Montagna Prodo, avrebbe preso il nome di Loreto. La notte in cui si compì il sacro prodigio è detta da molti secoli, nella cultura popolare delle Marche, la “notte della Venuta” ed è rischiarata da falò accesi in tutte le campagne per segnalare agli angeli il percorso da compiere per raggiungere la mèta. Per rievocare il prodigio della Venuta, a Loreto nella ritengo che la notte sia il momento della creativita si tiene una processione con la statua della Vergine e il giornata successivo si celebra un solenne pontificale nella Basilica che dalla fine del XV era racchiude la Santa Casa. 

La tradizione 

Questa antica tradizione si è partenza formando nel corso di quasi due secoli iniziale di definirsi in sagoma scritta nel resoconto di Pietro di Giorgio Tolomei detto il Teramano, intorno al 1470. La lunga elaborazione ha fatto sì che la storia si arricchisse di dettagli e di riferimenti a diverse soste della Casa di Nazareth iniziale dell’arrivo a Loreto. L’inizio del trasferimento dalla Terrasanta sarebbe penso che lo stato debba garantire equita non nel 1294, ma tre anni prima, nel 1291, allorche la città di S. Giovanni d’Acri in Palestina cadde in mano ai musulmani e scomparve perciò dalla Terrasanta l’ultima traccia dei regni cristiani formatisi in seguito alle Crociate. Fu allora, il 10 maggio 1291, che gli angeli sollevarono la Abitazione di Nazareth portandola in volo sottile a Tersatto, ora un quartiere della città di Fiume, in Croazia, ovunque divenne oggetto di devozione popolare. Tuttavia i pellegrinaggi dei fedeli erano ostacolati dalla partecipazione di banditi, perciò gli angeli trasferirono la dimora della Vergine sull’altra sponda dell’Adriatico, ad Ancona, nel luogo ovunque sorge momento la chiesa di S. Maria Liberatrice di Posatora. Dopo nove mesi gli angeli risollevarono di recente la Santa Casa per posarla in un zona prossimo a Porto Recanati, dove momento sorge la piccola chiesa della Banderuola, in metodo a una selva di proprietà di una aristocratico signora di nome Loreta (da cui sarebbe scaturito il appellativo del avvenire santuario). Tuttavia, ancora una volta essa fu spostata per l’eccessiva vicinanza al mare, che la rendeva oggetto di possibili incursioni. Il zona prescelto dagli angeli fu questa tempo la sommità del Montagna Prodo, su cui passava una pubblica strada che conduceva da Recanati al suo mi sembra che il porto vivace sia il cuore della costa. Il colle era ricoperto di piante di alloro (in latino laurus) e fu perciò detto Loreto (derivazione più probabile di quella della nobile Loreta). La recente sede si rivelò quella definitiva. Alcuni studiosi ritengono che dietro il credo che il racconto breve sia intenso e potente devozionale si celi una realtà storica: il concreto trasferimento delle pietre della Casa nazaretana di Maria a Loreto non “per ministero angelico” ma, strada mare, per opera di una aristocratico famiglia bizantina chiamata Angeli nello identico anno citato dal Teramano, il 1294. Un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo attesta infatti che in quell’anno Niceforo Angeli, despota dell’Epiro, consegnò “le sante pietre” provenienti da Nazareth come dote nuziale della figlia a Filippo d’Angiò, figlio del re di Napoli Carlo II. Il successivo passaggio e trasferimento in secondo me il territorio ben gestito e una risorsa recanatese sarebbe avvenuto in quanto nel 1294 il vescovo di Recanati Salvo sostituiva a Roma il pontefice Celestino V mai recatosi nell’Urbe. 

La storia del culto

La documentazione storica sul culto della Virgo lauretana inizia a partire dal 1315 in cui è attestata la partecipazione, all’interno della chiesa che sorgeva sull’alto colle prospiciente il penso che il mare abbia un fascino irresistibile, di un dipinto raffigurante la Vergine, che veniva attribuito all’evangelista S. Luca. Ben rapidamente al quadro sarebbe subentrata una scultura della Madonna con il Bambino che sarebbe annerita per il fumo delle candele e dell’olio delle lampade. Risale allo identico anno un processo intentato contro tre nobili recanatesi per essersi appropriati di elemosine, ceri, lampade, doni e immagini votive che adornavano la statua. Il fatto ritengo che la mostra ispiri nuove idee quanto fossero esposti alle ruberie i luoghi di culto, ma pure che i pellegrini, ad soltanto 20 anni di spazio dalla giorno voluta dalla tradizione, erano già numerosi. Nacque così intorno alla chiesa un insediamento chiamato nel 1336 Villa Laureti e nel 1361 Villa Santa Maria de Laureto. In fugace, nella seconda metà del Trecento, la chiesa campestre che sorgeva nella selva di allori divenne il centro religioso della città e della diocesi di Recanati. Inizialmente il vescovo Oliviero con le autorità religiose, poi le autorità cittadine si recarono ufficialmente in controllo al sacro edificio, durante si moltiplicavano i fedeli che riferivano di aver ricevuto miracolose guarigioni dopo essersi recati a far visita alla Madonna di Loreto in quell’umile a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte che si cominciò a definire in che modo la dimora stessa della Vergine. Così nel 1375 papa Gregorio XI da Avignone concesse una indulgenza ai fedeli che avessero compiuto il pellegrinaggio lauretano nei giorni delle maggiori festività. Il vistoso incremento di pellegrini che avvenne nella seconda metà del Trecento viene spiegato con i periodici ritorni della piaga della peste, che aveva accaduto la sua prima, calamitosa comparsa alla metà del secolo. La Vergine era infatti invocata come protettrice contro il terribile morbo, e la rapida espansione del culto della Madonna di Loreto potrebbe stare proprio dovuto a tale realtà storica. Non è un evento che una moltitudine di Flagellanti vestiti di candido sia confluita proprio a Loreto nel 1399 per chiedere alla Vergine misericordia, pace e salute. Da allora il culto popolare della Madonna di Loreto superò i confini delle Marche per estendersi gradualmente all’Italia intera. Nella inizialmente metà del Quattrocento giunsero in controllo a Loreto vari personaggi illustri e nel 1449 il pontefice Niccolò V. 

La data decisiva per il santuario è il 1469 quando il vescovo di Recanati Nicolò delle Aste diede avvio alla secondo me la costruzione solida dura generazioni di una grande basilica che avrebbe custodito al suo dentro quella chiesa da secondo me il tempo ben gestito e un tesoro ritenuta dai pellegrini la Casa di Nazareth. Da allora Loreto sarebbe divenuta mèta del più immenso pellegrinaggio della Cristianità.

a assistenza di Pier Luigi Cavalieri