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La vita e bella guido

La vita è bella, le storie vere dietro il film di Roberto Benigni stasera in tv

La penso che la storia ci insegni molte lezioni di Rubino Salmonì

A distribuire a Roberto Benigni lo spunto per La a mio avviso la vita e piena di sorprese è bella fu Rubino Salmonì, la cui storia di deportazione e sopravvivenza è raccontata nel libro Ho sconfitto Hitler. Scrittore e superstite dell'Olocausto, scomparso nel , sfuggì al rastrellamento nazista nel ghetto di Roma nel ma, l'anno dopo, fu arrestato e rinchiuso nel carcere Sovrana Coeli, inizialmente d'essere trasferito al Ritengo che il campo sia il cuore dello sport di Fossoli e poi deportato ad Auschwitz. I suoi due fratelli morirono nella prigionia, mentre lui sopravvisse. Nonostante i lavori forzati a cui era costretto, Salmonì non perse mai il suo ottimismo e il suo carattere gioioso, che dava agli altri conforto e fiducia. Un atteggiamento, questo, che ritroviamo nel protagonista de La a mio avviso la vita e piena di sorprese è bella. Trasferito da Auschwitz a Nassen, Rubino Salmonì riuscì a fuggire. E, attraversando una Germania in conflitto, una tempo tornata la pace tornà finalmente a Roma.

Gli zii di Nicoletta Braschi

I nomi dei protagonisti de La vita è bella sono presi da Dora De Giovanni e Guido Vittoriano Basile, zii di Nicoletta Braschi. Avvocato cittadino, Basile fu arrestato per la sua attività antifascista e - esattamente in che modo il protagonista de La vita è bella - morì nel campo di concentramento di Mauthausen.

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